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VIVA VIVA... LA BEFANA
Giovedì 05 Gennaio 2012
Area Mercato - Ostuni (BR)
VIVA VIVA... LA BEFANA
Per molto tempo la notte della Befana (tra il 5 e il 6 Gennaio) è stata considerata una notte magica. La Befana era attesa con ansia ma anche con preoccupazione, poiché era portatrice non solo di doni ma anche di castio (i doni per i buoni, il carbone per i cattivi). Fino a non molti decenni fa la vera festa dei bambini era proprio l’Epifania, il giorno in cui arrivavano i giocattoli, spesso erano fatti in casa con materiale d’occasione. Poi col passare del tempo Babbo Natale e il suo consumismo ha preso il sopravvento e la Befana ha passato “un brutto quarto d’ora…” tanto che la sua festa fu addirittura abolita per legge di Stato nel 1977, e , a furor di popolo, fu reintrodotta nel 1985.
“Viva Viva ... la Befana”, organizzata dal Gruppo Folk “Città di Ostuni” nell’ambito dell'iniziativa “Natale Città dei Presepi” in collaborazione con il Comune di Ostuni, la Confcommercio, si pone l’obiettivo di recuperare e rinvigorire l’antica tradizione popolare della festa della “Befana”.
“Viva viva…la Befana”, pertanto, è stata ideata nell’ottica di recuperare tale rito, radicato nella cultura popolare, che evoca nell’immaginario collettivo l’anno vecchio che se ne va e l’arrivo del nuovo anno, proteso verso orizzonti migliori e rinnovate speranze. Il 5 gennaio deve tornare ad essere, per i bambini, “il giorno dell’attesa” in grado di coinvolgere anche gli adulti.
“Viva viva…la Befana” è concentrata sulla riproposizione del rito che un tempo veniva eseguito nella notte della Befana, quando venivano accesi bellissimi falò. In cima a questi falò veniva messo un grande fantoccio che rappresentava la Befana cattiva, che doveva essere brutta da far spavento. Quando cominciava a far buio, tutta la gente, grandi e piccini, si radunava attorno al falò e il più anziano di tutti gli dava fuoco con grande gioia. Allora attorno al fuoco che ardeva con gran rumore, tutti cominciavano a saltare, ballare, cantare: la speranza era che l'anno che stava incominciando portasse solo cose buone e tanta fortuna, che il raccolto dei campi fosse ricco e abbondante. Così bambini e ragazzi con tizzoni accesi correvano per i prati e per i campi arati, cantando a squarciagola:
Ad un certo punto, le fiamme del falò raggiungevano finalmente il pupazzo della Befana cattiva e cominciavano a bruciarla quasi fosse stata una brutta strega condannata a morire.
Ciascuno, in cuor suo, si immaginava che con quella cattiva vecchiaccia, bruciassero anche le brutte cose successe durante l'anno, tutti i dolori e le tristezze sofferti. ..
Quando le fiamme avevano bruciato la cattiva Befana e si spegnevano lentamente, si diceva che, morta la crudele vecchia, da quel rogo rinascesse finalmente la Befana buona, portando un gran regalo per tutti: la speranza che il nuovo anno potesse essere migliore di quello vecchio e che per tutta quella gente raccolta attorno al fuoco potesse esserci pace, e prosperità.
Solo quando anche l'ultima fiammella si era spenta si poteva tornare a casa.
L'arrivo della Befana era solo questione di poche ore.
Una notte magica per grandi e piccini durante la quale si può effettuare il giro in trenino, ammirare giocolieri, trampolieri, sbandieratori e tante altre sorprese, musical e spettacoli con personaggi della fantasia nell'attesa del passaggio della Befana. Non manca la musica popolare ostunese, la pizzica pizzica e la gastronomia tradizionale del periodo Natalizio con pettole, baccalà fritto, puccetedde e vino cotto.
17 Agosto 2009 - Onelli di cascia (PG)
Estate 2008: Tournee in Germania
Si è tenuta in Germania dal 01 al 07 luglio 2008 una tournee all’estero in collaborazione con l’Ente Culturale Puglia, il Circolo Pugliese e il Consolato Italiano di Wolfsburg. Brillanti interpreti dell’arte, della cultura e del folklore della nostra regione sono stati l’artista Crocifisso Sisinni di ostuni con le sue opere su pietra, il gruppo folkloristico “Città di Ostuni” e gli artisti di strada del gruppo Ntartien di Carovigno. Una serie di appuntamenti che oltre a festeggiare i 30 anni del Circolo Culturale Pugliese di Wolfsburg hanno voluto portare, in una terra che nel passato è stata meta di numerosi emigranti pugliesi, l’arte, il folklore e le tradizioni della nostra regione.
Primo appuntamento è stato l’esibizione del Gruppo “Ntartien” di Carovigno e “Città di Ostuni” presso la piazza di Helmstadt. Applausi, complimenti e successo di pubblico e degli organizzatoridel posto che sono rimasti particolarmente affascinati dall’abiluità degli artisti di strada e dagli stornelli, le musiche, le danze e la rinomata “pizzica” del gruppo folk “Città di Ostuni”. Il momento della cultura ha visto due appuntamenti intensi con l’esibizione presso la scuola italo-tedesca per vedere e sentire il folklore e le tradizioni della nostra terra e della “Casa della terza età” per far rivivere a chi non ha la possibilità di spostarsi, la gioia di uno spettacolo ricco e completo. Momento intenso di significato è stata la deposizione da parte delle autorità locali e del Gruppo folk di una corona di fiori nel parco regionale di Wolfsburg presso “L’albero della vita” per commemorare le vittime del nazismo, un gesto per non dimenticare il pericolo di comportamenti ed azioni che sfociano nella ferocia del razzismo. La piazza ed il pubblico della città di Giforn è stata un’altra tappa dei giochi di equilibrio delle mirabili coreografie, delle musiche, delle danze e dei canti del gruppo folk “Città di Ostuni”. Presso il camposportivo della città si è tenuta la manifestazione della “Coppa Italia” alla quale hanno preso parte numerose squadre dilettantistiche formate da cittadini immigrati.
La serata conclusiva si è svolta presso la “sala delle feste” dove alla presenza del Circolo Culturale Pugliese, Angelo De Mitri, del Direttore del Consolato Italiano della Città di Wolfsburg, Dott. Mario Riccetti, dei ragazzi del gruppo folk accompagnati dal Presidente Anonio Greco, dal gruppo artisti di strada di Carovigno e di Oltre trecento persone, si sono commemorati i trent’anni del circolo pugliese festeggiando con gli stornelli e gli abili giochi dei giullari di Carovigno. L’iniziativa ha riscosso molto successo, tanto che numerosi e tanti gli appuntamenti per il futuro.
“Orgoglio e soddisfazione è ciò che si prova nell’essere riusciti, insieme ad altri gruppi della nostra regione, a costituire un ente che riesca a portare in tante parti del mondo e dell’Italia in maniera poliedrica e ricca la realtà affascinante delle tradizioni, della cultura, dell’arte e del folklore della nostra terra. Per il futuro tanti progetti ed iniziative che mirano a portare quanta più gente nella nostra splendida regione”.
D.F.